Nella pratica devozionale ai defunti, il “cero” o luce votiva ha un forte valore simbolico rappresentando la luce perpetua che guida nelle tenebre ed è, infatti, importante che resti sempre accesa. È una pratica che risale fin dai tempi degli etruschi e delle civiltà greco-romane quando si utilizzavano le lampade a olio. Oggi, con la luce elettrica è possibile creare un impianto e provvedere all’accensione della luce votiva appena se ne richiede l’attivazione; ma è un servizio cimiteriale che non compete all’impresa funebre a Roma – o in qualsiasi altro comune italiano – a cui ci si rivolge per le esequie. Indubbiamente le imprese funebri forniscono le indicazioni utili ai propri clienti per aiutarli a districarsi in ogni pratica burocratica e amministrativa.
Come effettuare l’attivazione delle luci votive
Le luci votive sono dei punti luce apposti su tombe, celle, ossari, urne cinerarie, colombari, tombe di famiglia, campo comune dei propri cari estinti ed è un servizio fornito dal Comune in modo diretto – tramite un proprio ufficio – o avvalendosi di ditte specializzate terze.
La scelta della tipologia della luce (a torcia, fiore, lampada, posizionata in basso, in alto o a lato) spetta al parente o affine del defunto; il parente deve provvedere e prevedere a far installare il porta-lume sul luogo della sepoltura: si tratta di un aspetto che si concorda con la propria agenzia funebre – qualora le si affidi anche il lavoro di rivestimento della tomba -, oppure quando ci si rivolge al marmista o chi per lui specializzato nei rivestimenti cimiteriali. Posizione e forma della luce votiva fanno parte degli elementi di “arredo” della tomba come le foto, le cornici, le applicazioni di borchie e scritte, le incisioni, gli intarsi e così via.
Per effettuare l’attivazione delle luci votive è necessario presentare una richiesta al comune di sepoltura o alla ditta che ha in gestione i servizi cimiteriali. La richiesta può essere effettuata contestualmente alla domanda di concessione e assegnazione del loculo oppure successivamente. I tempi tecnici di attivazione sono mediamente 10 giorni dalla richiesta di attivazione. Il servizio di luce votiva prevede un canone annuo che varia in base al Comune e che – a parte il costo di allaccio per la prima volta – include la manutenzione degli impianti, la sorveglianza e il consumo di energia elettrica. La fatturazione annuale viene recapitata all’indirizzo del richiedente con i termini e le modalità di pagamento stabilite.
La scelta della luce votiva
Come per tutte le cose, anche le luci votive sono soggette alle “tendenze” della moda: se fino agli anni ’30/’40 del secolo scorso erano particolarmente diffuse le lampade a forma di fiamma o torcia poste alla base, dagli anni ‘80/’90 in poi si è sviluppato un florilegio di tipologie e soluzioni, forme e grandezze sempre diverse, prediligendo la posizione in alto per facilitare la pulizia dei ripiani ed evitare che la pioggia e le intemperie danneggiassero prematuramente gli impianti. Oggi, non mancano soluzioni avveniristiche come faretti e luci a led che, tuttavia, nulla tolgono al fascino e al significato della luce votiva tradizionale. In ogni caso, la luce votiva può essere scelta tramite l’impresa funebre a cui ci si rivolge e per maggiori informazioni sulle esequie e gli arredi cimiteriali, si può consultare il sito informativo FuneraliRoma.it.